Storia e origini delle Camellia Sinensis in Giappone
A cura di Barbara Sighieri
Il tè giunse in Giappone dalla Cina durante la dinastia cinese Tang (VII sec) ma si e’ diffuso lentamente nella società giapponese. Fino al IX secolo era una bevanda riservata ai monaci che usavano bere una tazza di tè prima di affrontare le lunghe ore di meditazione.
Solo nel 1202 alcune piante di tè furono coltivate nella provincia giapponese di Uji, ancora oggi nota per la produzione di ottimo tè. Fu in un momento successivo però che il tè si diffuse come forma di intrattenimento, sia per gli ospiti del monastero che per gli stessi monaci. Successivamente il famoso monaco Zen Sen Rikyu (1522-1591) evidenziò le connessioni del tè con il buddismo, soprattutto con lo Zen e definì le regole della cerimonia del tè, il Chanoyu(letteralmente “acqua per il tè"), ancora seguite ai nostri giorni.
La cerimonia del tè venne dunque a rappresentare il nesso tra la vita e l’arte, tra il sacro e il profano. La filosofia Zen si basa sul principio di Yin e Yang : Yin identifica la luna o la terra, Yangil sole o il cielo.Le energie di Yin e Yang mescolandosi hanno creato gli altri pianeti e sulla terra hanno dato origine ai 5 elementi naturali : legno, fuoco, terra, metallo e acqua. Anche il Chanoyuè stato influenzato da questa filosofia :
- Il numero dei giorni di anticipo con cui si estende un invito generalmente non supera i cinque giorni
- Il numero di ospiti invitati generalmente non supera i cinque
- Il numero di tazze nei servizi da tè orientali non supera il numero di cinque per la corrispondenza con il numero degli elementi naturali
Cronologia degli eventi significativi nella storia del tè in Giappone:
729: l’imperatore Giapponese Shomu offre il tè a cena
805: il monaco buddista giapponese Saicho (Dengyo Daishi) di ritorno da un viaggio di studi in Cina, porta i primi semi di Camellia Sinensis.
1191: il monaco buddista giapponese Eisai porta dalla Cina alcuni semi che saranno piantati con successo in tre diverse zone del Giappone, tra cui il distretto di Ujivicino a Kyoto. Eisai scrive il primo libro sul tè in Giappone: 喫茶養生記 “Rimanere in salute bevendo tè”. ltè preparato in questo periodo era quello che oggi conosciamo con il nome di Matcha.
14° secolo:Shouichi Kokushitorna dalla Cina con informazioni sulla cultura cinese de tè. Originario di Honyama (provincia di Shizuoka) inizia in quella zona a piantare i semi di Camellia Sinensis.
1564: Sen Rikyu (1521-1591)
1738: inizia la produzione del tè sencha quando un coltivatore di Kyoto decise di aggiungere una nuova fase nella produzione del tè: le foglie ammorbidite dal vapore vengono lavorate in modo che le fibre delle foglie di tè, rompendosi, consentiranno un rapido rilascio degli aromi durante l’infusione.
1835: inizia la produzione del tè Gyokuro
Descrizione botanica della Camellia Sinensis
A cura di: Guido Cattolica, Angelo Lippi e Paolo Emilio Tomei
Famiglia: Theaceae | Genere specie e varietà:
- Camellia sinensis(L.) O. Kuntze var.
- Sinonimi: Thea bohea, Thea viridis L., Thea sinensis var. bohea (L.) K. Koch, Camellia thea Link., C. Bohea L., C. cantoniensis Lour., C. cochinchinensis Lour., C. grandifolia Salisb. , C. japonica Baill., C. latifolia Lodd. ex Sweet, C. longifolia Nois. ex Cels., C. oleosa Lour., C. parvifolia Salisb., C. Sasangua Nois. ex Cels, C. stricta Hayne.
Viene utilizzata in modo analogo anche un'altra varietà, la Camellia sinensis O. Kuntze var. assamica (Mast.) Kitam. Sinonimi: Thea assamica Mast., Thea viridis var. assamica (Mast.) Choisy. Sono inoltre note altre due varietà, peraltro poco utilizzate: C. sinensis var. pubilimba Chang. e C. sinensis var. waldenae (S.Y. Hu) Chang.
Nomi italiani: Pianta del tè, Camelia da tè, Pianta del tè selvatico (quest'ultimo, per la var. assamica).
Etimologia: Il termine generico Camellia fu dato nel 1735 da Linneo, con ogni probabilità in ricordo del gesuita moravico George Joseph Kamel per i suoi meriti in campo naturalistico; l'epiteto specifico sinensis fu dato sempre da Linneo in allusione alla zona di provenienza di questa specie, che è appunto la Cina.
Descrizione: Arbusto sempreverde che può raggiungere le dimensioni di un piccolo albero (4-6 m), a portamento espanso in esemplari annosi. Foglie alterne di 4,5-9 x 2-3,5 cm, portate da un corto picciolo (3-8 mm), ellittiche, ad apice ottuso; sono inoltre cuneate alla base, a margine grossolanamente dentato o sinuoso-dentato e con denti ricurvi e nerastri all'apice. Di colore verde tenero e lucide da giovani, diventano poi più scure e coriacee, mentre la pagina inferiore è sempre più chiara, pubescente.
I fiori, ascellari, si presentano solitari od a gruppi di 2-3; essi sono portati da corti peduncoli (8-12 mm), ricurvi verso il basso. Il calice, sorretto da due bratteole precocemente caduche, è costituito da 5-6 sepali, piccoli (4-6 mm), pelosi, ineguali e spesso persistenti anche alla fruttificazione.
La corolla è composta da 7-8 petali di colore bianco crema, ognuno dei quali di forma obovata e concava verso l'interno, di circa 2×2,5 cm. L'apparato sessuale maschile (androceo) è costituito da numerosi stami, riuniti alla base (monadelfi) , con filamento biancastro (15 mm) ed antere di un bel giallo-oro. L'apparato sessuale femminile (gineceo) è rappresentato da un ovario, densamente ricoperto di peluria bianca (tomentoso) e sormontato da un corto stilo (10 mm) con stimma trifido.
La fioritura ha luogo, nei nostri climi, in momenti assai differenti, spaziando da periodi tardo-autunnali o invernali in zone particolarmente favorite, ad altri autunnali o primaverili in zone più fredde; i fiori emanano un profumo piacevole e delicato.
I frutti sono capsule legnose tricocche, deiscenti a maturità, di 15-20 mm, inizialmente verdi poi rossastro-marroni a maturità, contenenti general mente 1 o 2 semi ovali (1-1,5 x 0,8-1).
La Camellia sinensis O. Kuntze var. assamica (Mast.) Kitam. è di dimensioni maggiori (fino a 12-17 m), con foglie più grandi (8-15×3,5-6 cm), largamente ellittiche, con apice acuminato e margini da largamente dentati a denticolati; sono infine glabre o con peluria persistente sulle nervature principali nella pagina inferiore. Fiori simili a quelli della varietà tipica.
Distribuzione: La camelia da tè (Camellia sinensis (L.) O. Kuntze var. sinensis) è di origine abbastanza oscura, ma sembra ormai appurata la sua autoctonicità nell'Ovest della Cina (S.E. Tibet, Yunnan, Guizhou, Hunan e Sichuan); da tempo è ormai largamente coltivata in tutto il mondo. Una delle prime camelie da tè venute in Europa fu di Linneo, che la ebbe dal capitano Eckbert nel 1763 e la coltivò nell'Orto Botanico di Uppsala.
La Camellia sinensis O. Kuntze var. assamica (Mast.) Kitam. è una varietà scoperta assai più recentemente allo stato spontaneo prima nell' Assam (1835), poi nel Burma, in Indocina, nel N. India ed in Tailandia.
Importanza della pianta (cultivar) e del “terroir” per la produzione dei diversi tè giapponesi.
La continua ricerca di nuovi “cultivar”, da Yabukita ai giorni nostri
Fino al 1960 il 90% delle piante da tè si propagavano per semenza. Negli ultimi anni sono stati selezionati vari “cultivar” per produrre tipi diversi di tè, e oggi l’80% delle piante sono propagate per talea a partire da:
- Ujimidori, Ujihikari, Komakage e Goko
- Saemidori
- Okumidori
- Yabukita